sabato 19 dicembre 2009

Chi di spada ferisce....di Spatuzza....perisce...


11/21/2009
Questo potrebbe essere un guaio..!!
Gaspare Spatuzza con le sue dichiarazioni tiene sotto scacco Dell'Utri e Berlusconi :"Ritengo di poter escludere categoricamente, conoscendoli assai bene, che i Graviano si siano mossi nei confronti di Berlusconi e Dell'Utri attraverso altre persone. Non prendo in considerazione la possibilità che Graviano abbia stretto un patto politico con costoro senza averci parlato personalmente".
Spatuzza era il braccio destro e killer fidatissimo dei fratelli Graviano in carcere con ergastoli per stragi e omicidi tra i quali quello del sacerdote Don Pino Puglisi e del figlio, undicenne, del pentito Di Matteo. Giuseppe Graviano gli rivelò il "patto" che sarebbe stato stretto con Berlusconi, quando Spatuzza si trovava a Roma per preparare il fallito attentato allo Stadio Olimpico per uccidere decine di carabinieri,che quindi parla avendo avuto rapporti privilegiati con i boss e ai pm fiorentini dice: "Non posso sapere quale fosse il proposito che Berlusconi e Dell'Utri avessero in mente stringendo questo patto. La mia esperienza di queste vicende, ma è una mia deduzione, è che costoro ,Berlusconi e Dell'Utri , che in primo momento hanno fatto fare le stragi a Cosa Nostra, si volevano poi accreditare all'esterno come coloro che erano stati in grado di farle cessare. E quando poi li vedo scendere in politica, partecipando alle elezioni e vincendole, capisco che sono loro direttamente quelli su cui noi abbiamo puntato tutto".
Spatuzza racconta nei dettagli il colloquio avuto con il boss Giuseppe Graviano quando si incontrarono a Roma per la preparazione dell'attentato allo stadio Olimpico. In quell'occasione il boss gli parlò dell'intesa che a suo dire era stata raggiunta con Berlusconi: "Graviano era euforico e gioioso, sprizzava felicità, normalmente era una persona abbastanza controllata, quindi era difficilissimo che si lasciasse andare in quel modo, le sue parole sono state le seguenti: 'tutto si è chiuso bene, abbiamo ottenuto quello che cercavamo, le persone che hanno portato avanti la cosa non sono come quei quattro crasti dei socialisti che prima ci hanno chiesto i voti e poi ci hanno venduti. Si tratta di persone affidabili'. A quel punto mi fa il nome di Berlusconi e mi conferma che si tratta di quello di Canale 5. Poi mi dice che c'è anche un paesano nostro e mi fa il nome di Dell'Utri e aggiunge che grazie alla serietà di queste persone "ci siamo messi il paese nelle mani'".
L’inizio della collaborazione per Spatuzza non è facile. «Avevo il timore perché entravo in conflitto con la magistratura, entravo in conflitto con la politica», perché si doveva autoaccusare della strage di via D’Amelio. Ma sapeva anche che proprio in relazioni alle dichiarazioni che avrebbe reso su quella strage si misurava la sua credibilità: «Io ho basi portanti perché ci sono prove schiaccianti». Prove, dettagli, riscontri che la Procura di Caltanissetta ha poi ritenuto importanti e credibili tanto da riaprire l’inchiesta. E quindi si rivolge al procuratore nazionale Antimafia Pietro Grasso, che è il primo a raccogliere le sue dichiarazioni . È la primavera del 2008. E Spatuzza ha paura di allargare le sue dichiarazione, di vuotare il sacco. «Il soggetto che io dovevo accusare io me lo trovo come capo del governo! Al di là di questo, il ministro della Giustizia, quel ragazzino così possiamo dire ». di Angelino Alfano, dietro il quale vede «la figura di Dell’Utri che so che gestiva i circoli di Forza Italia». Ma ormai Spatuzza è in ballo e quindi parla iniziando proprio da via D’Amelio a Caltanissetta poi del resto a Firenze, delle stragi del ’93, dei rapporti fra i Graviano e Mangano e delle relazioni che gli venivano raccontate dal suo capo, Graviano, con «quello di Canale 5» e con Dell’Utri. Parla, anche se ha paura: «Io mi sto muovendo in due territori spinosi. La questione di via D’Amelio, la questione… dissi, ccà mi fannu tutti a pezzi». Ancora no, ma la paura, si intuisce dal tono della trascrizione, il pentito continua ad averla. Come in molti hanno paura delle sue dichiarazioni.
Spatuzza sara’ sentito dalla Corte di Appello di Palermo il 4 dicembre a Torino.
Ora questi due,Berlusconi e Dell'Utri si trovano sotto....la spatuzza di Gaspare....
Ma riuscirà la spatuzza di Gaspare a scalfire la corazza di bugie di Berlusconi & Company...ai posteri l'ardua sentenza....aloi calabrese

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