sabato 19 dicembre 2009

Vergogna.....!!!..I senatori siciliani del PDL affossano un emendamento a favore delle zone alluvionate del Messinese....:I nomi dei Traditori..!!!!

11/16/2009

Oggi vi voglio raccontare una storia siciliana...

forse sarete delusi....non ci sono "coppole storte"e "lupare"...ma doppiopetti e doppiogiochi..!!
Questa storia siciliana non si svolge in sicilia ma nell'aula del senato a Roma.
Ricorderete tutti quando il primo di Ottobre nella provincia di messina ebbe luogo il dramma dell'alluvione che oltre a provocare una trentina di vittime,provocò pure un disastro ambientale e la distruzione di centri abitati in tutto l'interland.Ricorderete pure la solita passerella di politici vari,Berlusconi in elicottero....promesse:le solite,oramai le abbiamo fradicie in testa:..faremo..daremo...centinaia di dichiarazioni rilasciate a pochi giorni di distanza dalla tragedia, dagli esponenti del mondo politico locale e nazionale.

Tutto questo fino alla bocciatura della proposta dell'On.D'Alia (UDC)

di un emendamento alla Finanziaria che serviva a stanziare fondi da destinare ai territori colpiti dall’alluvione di Messina,questo è un episodio che smentisce nei fatti i tanti proclami ascoltati in queste settimane.

Proposto da Gianpiero D'Alia dell'Udc e firmato da Anna Finocchiaro e Costantino Garraffa del Pd, da esponenti dell’Idv e da Giovanni Pistorio per l’Mpa prevedeva lo stanziamento di 100 milioni di euro per la città di Messina e per Scaletta Zanclea per i primi interventi urgenti. La maggioranza lo ha respinto.

L’ex-ministro della difesa e degli Interni, Antonio Martino, attacca duramente il governo: "L'attuale sistema elettorale fa acqua da tutte le parti, anzi e' una cosa insensata. Il governo Berlusconi non si preoccupa assolutamente del Mezzogiorno ed e' nelle mani del binomio Tremonti-Calderoli. Il Parlamento e' stato letteralmente espropriato del suo potere perche' le leggi le fa l'esecutivo attraverso la decretazione ".

L'ex sindaco di Messina, Genovese: "Eravamo già dell'idea che questo non fosse un governo 'amico' di Messina e dei messinesi, ma non credevamo che potesse arrivare fino a questo punto. Dopo le passerelle di Berlusconi e dei suoi fidati ministri a Messina stanno arrivando solo gli schiaffi. Ciò è intollerabile perché siamo in presenza di oltre trenta vittime, di centinaia di famiglie che hanno perso tutto e di un territorio che ha bisogno di interventi immediati. Ma non ci sono risorse né per il dissesto idrogeologico in generale, né per la città di Messina, in questa finanziaria. Verrebbe da dire che con questo governo 'non ci resta che piangere'. Eppure i parlamentari messinesi del PDL dovrebbero provare un po’ di vergogna e provare a reagire, magari chiedendo al Governo se sono queste le risposte che intende dare ai cittadini e se è così che il Presidente del Consiglio mantiene le sue promesse”.

Il proponente l'emendamento, capogruppo al Senato dell'Udc D'Alia: "Sono sconcertato ed offeso dall’atto irresponsabile che governo e maggioranza hanno consumato oggi. Non ci sono parole per stigmatizzare un comportamento così irrispettoso per il dolore e per i bisogni della nostra città. Nonostante le assicurazioni del governo, non si danno risorse per la tragedia di Messina ma si ingraziano società come la ‘Stretto di Messina’ chiamate solo a dilapidare risorse pubbliche non prioritarie per il mezzogiorno e per la Sicilia. E’ una vergogna senza fine”.

Anna Finocchiaro, Pd ,co-firmataria dell'emendamento,: “Questo governo dimostra sempre più di essere il governo delle chiacchiere, purtroppo stavolta ai danni di cittadini che sono già stati duramente colpiti. Nonostante le ennesime promesse – continua la Finocchiaro – questa Finanziaria non stanzia un euro per il recupero e il riassetto idrogeologico e la messa in sicurezza del territorio della Provincia di Messina. Non solo: governo e maggioranza hanno ritenuto di bocciare un nostro emendamento che stanziava 200 milioni di euro per la frana nel nisseno e ha poi rigettato anche altri tentativi di modifica che destinavano quantità di risorse più modeste. Si tratta – conclude – di un atteggiamento inaccettabile, sia nel metodo che nel merito”.

La cosa tragica,ed ecco cosa rende questa storia una storta siciliana, è che anche i siciliani votano contro i finanziamenti destinati alla propria regione. Può sembrare paradossale, assurdo, ma è così. Basta andare a consultare le votazioni della seduta n.0282 sul portale web del Senato. Ecco allora gli orientamenti dei ventisei senatori isolani nei confronti dell’emendamento.Compatto il no dei senatori isolani del PDL; tra questi spiccano importanti esponenti politici del catanese, come Giuseppe Firrarello, Salvo Fleres e l'attuale sindaco del capoluogo etneo Raffaele Stancanelli. Enzo Bianco, già sindaco di Catania e rappresentante di primo piano del PD non ha invece votato, così come Mirello Crisafulli dominus del PD ennese. Ma la più rilevante assenza al voto risulta quella di un personaggio politico che dovrebbe avere a cuore le sorti del territorio di cui è espressione: il Sen. Domenico Nania, riferimento politico del sindaco Buzzanca. Insomma, verrebbe da dire senza presunzione alcuna, una cosa sono le parole un'altra i fatti. Compatto, infine, il si all'emendamento dei senatori dell'opposizione e dell'MPA che hanno partecipato alla votazione.

La bocciatura dell’emendamento nasconde molto di più: nasconde una bocciatura, molto più severa, nei confronti di una classe dirigente assolutamente inascoltata a Roma, che esprime un sottosegretario e diversi parlamentari “non eletti ma nominati” che hanno assistito inermi alle manovre di un Governo “amico” che prima ha puntato il dito contro l’abusivismo edilizio senza uno straccio di fondamento e poi ha voltato le spalle ad un emendamento che, a parole, era stato fatto “proprio”, pur se proposto dall'opposizione.

Concludo con le parole di alcuni esponenti dell'MPA messinese: “considerata la inadeguatezza della rappresentanza parlamentare nazionale messinese dovrebbe essere la cittadinanza a ribellarsi. Ci vorrebbe un , un moto di ribellione politico e morale capace di dar voce a una città che non riesce a portare a soluzione i suoi problemi per una generale discriminazione che la condanna come comunità meridionale, oltre che per una rappresentanza istituzionale, sovente afflitta da subalternità, che finisce con l’essere il tappo che non fa giungere la voce di Messina ai livelli decisionali del Paese”.

Ecco infine l'elenco dei senatori siciliani che hanno votato contro:



1. ALICATA BRUNO (PDL) C

2. BATTAGLIA ANTONIO (PDL) C

3. CENTARO ROBERTO (PDL) C

4. D’ALI’ ANTONIO (PDL) A

5. FIRRARELLO GIUSEPPE (PDL) C

6. FLERES SALVO (PDL) C

7. GALIOTO VINCENZO (PDL) C

8. NANIA DOMENICO (PDL) Non ha votato

9. SCHIFANI RENATO (PDL) P

10. STANCANELLI RAFFAELE (PDL) C

11. VICARI SIMONA (PDL) C

12. VIZZINI CARLO (PDL) C



aloi calabrese

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