sabato 30 gennaio 2010

Berlusconi,puttane &.....puttanate

Berlusconi puttane e puttanate


Berlusconi che va a puttane diventa un complotto,la D'Addario insomma usata
come un "cavallo di troia",scusate l'eufemismo di bassa lega,ma calzante,per fare cadere la "fortezza" Berlusconi.Veramente patetica l'ipotesi formulata
dalla fantasiosa penna di panorama Amadori(quello dei polli?):"D’Addario, prostituta ben nota alle forze dell’ordine (per le continue risse e per le schermaglie legali con il suo protettore), esperta di registrazioni e di videoriprese, sarebbe stata selezionata e successivamente “consegnata” a Tarantini. Proprio così: “selezionata” affinché portasse a termine una missione, quella di compromettere la reputazione del presidente del Consiglio, mettendolo politicamente in difficoltà."
Quindi il virtuoso premier sarebbe stato indotto con l'inganno ad accompagnarsi ad una prostituta,lui che,poverino,le donne preferisce conquistarle col suo fascino di "macio"piuttosto che di micio.
Ora,che la D'Addario & company siano "bordeline"non ci piove,che Tarantini sia implicato in affari poco puliti è chiaro a tutti ma da qui a dire:" che Tarantini non sia la mente, ma soltanto un terminale di questo progetto: un uomo interessato e disposto a tutto pur di mettere le mani su alcuni affari. In particolare quelli che ruotavano intorno alla Protezione civile e alle commesse affidate senza gare d’appalto, per esempio, che inutilmente cercò di conquistare dopo essere riuscito a entrare in contatto con il presidente Berlusconi."(Forse chi scrive dimentica che Berlusconi portò Tarantini da Bertolaso)
"Per ingraziarsi il premier, Tarantini avrebbe investito oltre 5 milioni di euro. Soldi spesi per cucirsi addosso l’immagine di un giovane imprenditore facoltoso e credibile. Capace di sperperare mezzo milione di euro in un mese per organizzare party e affittare una villa in Sardegna, nei pressi della residenza estiva del Cavaliere, per ottenere così di essergli presentato."
Ed ecco come gli scrivani di panorama disegnano il quadro: "Gli inquirenti hanno ricostruito quello che, senza alcun intento offensivo, hanno definito il “metodo pugliese”. Si tratta di un simulacro della realtà, un mondo fatuo in cui le apparenze diventano sostanza, tra feste da mille e una notte, belle donne disponibili e (all’occorrenza) cocaina.
La corruzione si realizzerebbe attraverso l’erogazione di questi particolarissimi “fringe benefit”: i politici, gli amministratori non ricevono un compenso in denaro o beni, ma usufruiscono di favori soprattutto di origine sessuale. Come avrebbe dimostrato proprio il filone della sanità pugliese. Metodo che qualcuno ha cercato di replicare a livello nazionale, puntando al “bersaglio grosso”: il presidente del Consiglio, Berlusconi.
D’Addario sarebbe stata quindi un’arma non convenzionale, gestita in prima battuta da Tarantini, ma in realtà manovrata da ben più potenti politici. L’ipotesi del complotto, secondo i magistrati, sarebbe confermata dalle spese sopportate da Tarantini per conoscere Berlusconi a fronte di vantaggi praticamente nulli."
Secondo panorama ci sarebbe uno o più "burattinai"che hanno tenuto le fila della faccenda:
"E qui ci si addentra nella parte più delicata dell’indagine. Chi sono, allora, i burattinai dell’affaire D’Addario? È logico pensare, seguendo il ragionamento della procura, che questi vadano ricercati nel campo avverso al Popolo della libertà."(Ecco dove ti vado a parare)
Conclude poi così la rivista di casa Berlusconi:"Per questo il fascicolo processuale, ancora in divenire, ipotizza oggi l’associazione per delinquere finalizzata alla falsa produzione di documenti a uso processuale. Ma in futuro potrebbe anche approdare all’estrema gravità dell’articolo 289 del Codice penale: l’attentato contro gli organi costituzionali dello Stato.
Pur muovendosi con estrema prudenza, la procura di Bari ipotizza infatti una vera e propria associazione per delinquere che avrebbe organizzato un complotto istituzionale, immettendo nel circuito dell’informazione notizie manipolate per ottenere un risultato politico.
Con una banda di cospiratori che avrebbe fabbricato falsi documenti con l’obiettivo d’inquinare l’inchiesta, usando come cinghia di trasmissione alcuni giornali. E il ruolo cruciale della stampa in questa vicenda è sottolineato dal retroscena della prima intervista di D’Addario: la donna sarebbe stata anche convinta a rinunciare all’accordo con il settimanale Oggi per essere indirizzata verso il Corriere della sera. La sua prima intervista esclusiva vi comparve il 17 giugno 2009."
Addirittura viene ipotizzato il "complotto istituzionale"....fantastico!!!
Forse sarebbe meglio allevare i polli....piuttosto che scrivere simil-cazzate
ancora qualcuno dimentica le continue telefonate dell'ingenuo"premier"a Tarantini per sollecitare "la merce"....
Intanto la procura di Bari con una nota ufficiale smentisce panorama: «In merito alla notizia di stampa apparsa su Panorama - si legge nella nota - e relativa alla pretesa ipotesi di accordi fraudolenti miranti ad una calunniosa rappresentazione processuale, con conseguente iscrizione nel registro degli indagati di magistrati, politici, giornalisti o professionisti, questa Procura smentisce che vi siano iscrizioni di notizie di reato aventi tale contenuto».
E questo per il momento taglia la testa al...toro. aloi calabrese

Nessun commento:

Posta un commento