lunedì 11 gennaio 2010

Risanamento AMIA il grande bluff della banda Cammarata & soci....


Cominciamo con una buona notizia :
"La Commissione tributaria ha accolto la domanda di sospensiva della Tarsu 2006 confermando l'orientamento già espresso dal Tar sull'illegittimità dell'aumento del 75%. E' stata così data ragione ad una opposizione che denuncia l'illegittimità del provvedimento e l'arroganza di chi lo ha emesso". Lo dice Leoluca Orlando, portavoce nazionale dell'Idv. "Mi auguro che le associazioni dei consumatori vogliano svolgere il loro ruolo - continua - fornendo indicazioni ed assistenza ai contribuenti palermitani illegittimamente vessati per coprire scelte dissennate, clientelari e ipotesi di reati formalmente denunciati più volte dalla Corte dei conti dalla Guardia di finanza e dalla magistratura penale".
Solo che le buone notizie non bastano ad equilibrare le notizie di "nera" che ci troviamo poi a commentare,a cosa ci riferiamo?

Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato il piano di ricapitalizzazione dell’AMIA(Azienda Municipalizzata Igiene(?) Ambientale) , un atto di indirizzo da portare al tribunale fallimentare per convincere i giudici che l’AMIA è risanabile.
La delibera è stata votata dal centrodestra (PDL e UDC), con numerose assenze e scontri interni. Il centrosinistra si è astenuto (ad eccezione di due consiglieri:Pellegrino e Monastra che hanno votato contro).
L'operazione prevede la cessione all'ex municipalizzata del 49% delle quote azionarie dell'Amg, azienda del gas di Palermo, pari a 64 milioni di euro, del terreno di Bellolampo dove si trova l'ex poligono di tiro militare pari a 11 milioni di euro, e di palazzo La Rosa e palazzo delle Ferrovie per 21 milioni di euro. In totale la ricapitalizzazione dell'azienda che si occupa della raccolta e del conferimento dei rifiuti a Palermo ammonta così a 96 milioni di euro.
Ecco come il consigliere del PD Maurizio Pellegrino motiva ampiamente le ragioni del suo voto contrario a questa operazione di "finanza creativa":
1)Il risanamento dell’AMIA è un bluff
Il presunto risanamento dell’AMIA è un grande bluff. Se è vero, infatti, che sono state avviate alcune operazioni di contenimento dei costi è altrettanto vero che la gran parte di riduzione delle spese si è ottenuta con un ridimensionamento dei servizi. La gestione Lo Cicero ha, infatti, tagliato la raccolta domenicale e festiva, la bonifica delle discariche abusive e dell’amianto, la rimozione delle auto abbandonate e delle carcasse degli animali morti e altre cose ancora.
I risultati di questi “risparmi” sono nella situazione catastrofica di Palermo.
Inoltre, questi servizi, prima o poi, dovranno essere ripristinati dal Comune e saranno nuovi costi aggiuntivi al contratto di servizio.

2) La congruità dei costi è sempre più lontana

La Corte dei Conti ha più volte rilevato che il costo dei servizi dell’AMIA è eccessivo, così come eccessivo è il peso del personale (almeno 800/900 persone in più). Con il taglio dei servizi si arriva al paradosso che con lo stesso personale di prima si stanno effettuando minori lavorazioni, aggravando e non alleviando la situazione denunciata dai giudici contabili.

3) Un nuovo “buco” è alle porte

Con una delibera di protezione civile il Comune è stato autorizzato ad anticipare ad AMIA due mensilità del corrispettivo del 2010. Questo vuol dire che i soldi stanziati quest’anno non sono bastati e che l’anno prossimo ci troveremo a cercare il corrispettivo che quest’anno già mancava e i due mesi che mancheranno nel 2010. Il buco è di circa 30 milioni.

4) Il Piano non salva sicuramente l’AMIA dal fallimento

Il problema dell’AMIA è rappresentato dai problemi gestionali e finanziari di cui ai punti 1), 2) e 3) e dall’enorme massa di debiti , pari a circa 180 milioni. L’Amministrazione sostiene che tale cifra si è abbassata a circa 120/130 milioni. Questo è tutto da dimostrare. Ma anche a far buona questa cifra il Comune ha approntato un piano che prevede il conferimento del 45% delle azioni AMG, di due edifici comunali e la trasformazione dei crediti in denaro contante tramite il conferimento a una finanziaria. Il denaro fresco che affluirà alla fine di questa operazione non sarà superiore ai 30/40 milioni, ben lontano quindi dall’ammontare della massa dei debiti. I creditori, a quel punto, potrebbero aggredire le quote di AMG e ci troveremmo, quindi, ad avere per vie molto contorte, dei soci privati in quell’azienda, con conseguenze e complicazioni che qui non richiamo ma sulle quali si dovrà tornare.


Perché, nonostante tutte queste evidenze Cammarata e Lo Cicero hanno presentato il Piano mentendo sulle tante sue falle?

Il 20 gennaio si tiene, davanti al Tribunale fallimentare, l’udienza per il Commissariamento dell’AMIA o, in subordine, per il suo fallimento, richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo.
L’Amministrazione comunale vede come fumo negli occhi questa eventualità. Innanzitutto perché sarebbe clamorosamente acclarata la gestione fallimentare della più grande azienda partecipata del Comune con conseguenze politiche negative fortissime a Palermo e in tutto il Paese; in secondo luogo perché il Commissariamento o le procedure fallimentari consentirebbero a personalità esterne all’Amministrazione di mettere le mani sulle malefatte della gestione Cammarata/Galioto e di fare il punto sul reale stato dell’Azienda.
Poco importa sapere, a Cammarata & c., che questa è veramente l’ultima occasione di salvare l’AMIA.
Infatti, con il commissariamento richiesto dalla Procura, si bloccherebbero immediatamente tutte le azioni esecutive proposte dai creditori e sarebbe presentato entro pochi mesi un piano di salvataggio dell’Azienda che, a quel punto, sarebbe veramente una questione non più politica ma di interesse generale, garantita da personalità esterne e di sicura professionalità.
E’ questa procedura che si cerca a tutti i costi di evitare, non nell’interesse dell’AMIA e dei suoi lavoratori ma di quel gruppo di potere che l’ha governata in tutti questi anni e che vede in questa ennesima, inutile, operazione di conferimento di beni pubblici, l’unica possibilità di salvarsi.
Fin qui le ragioni di Pellegrino,intanto l'Amia è oggetto di diverse indagini: una per truffa, l'altra per due ipotesi di falso in bilancio. Entrambe sono ormai concluse. In tutto i pm hanno chiesto il rinvio a giudizio di 36 persone, tra operai fannulloni, dirigenti compiacenti e vertici accusati di avere truccato i conti.
Il tutto mentre sulle scrivanie della Procura si accumulano le carte di altri filoni di inchiesta: quello sugli appalti irregolari e sui dipendenti assenteisti.
"E' un passo importantissimo per l'azienda, per venire fuori dallo stato di pre-fallimento". Cosi' Gaetano Lo Cicero, commissario liquidatore dell'Amia, l'azienda che gestisce i rifiuti a Palermo, ai microfoni del Tgr Sicilia commenta il via libera del Consiglio comunale alla ricapitalizzazione della societa'. "Naturalmente siamo ben consapevoli che i servizi hanno sofferto in questi mesi. La riduzione dei costi e' stata drastica e ci sono state conseguenze"
La situazione dei rifiuti registra intanto situazioni di estremo disagio ancora incendi nella notte scorsa a Palermo, dove sono stati date alle fiamme cassonetti stracolmi di rifiuti. Dei roghi sono stati segnalati nella zona di corso dei Mille e nel quartiere di Borgo Nuovo, ma l'incendio piu' vasto si e' verificato in via del Levriere, nel quartiere di Bonagia, dove e' stato appiccato il fuoco a una sorta di mini-discarica, con la spazzatura accumulata da giorni e giorni per via della mancata raccolta da parte dell'Amia. I vigili del fuoco hanno impiegato circa due ore per domare le fiamme.
Gli agenti del Nopa della polizia municipale hanno scoperto nella zona di Partanna Mondello, due discariche abusive utilizzate come sede di stoccaggio di rifiuti speciali, altamente pericolosi. Due persone sono state denunciate.
Pensare che qualche consigliere dopo la votazione è andato,spero in buona fede, a dormire soddisfatto per avere contribuito "a salvare l'AMIA".....aloi calabrese

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