sabato 19 dicembre 2009

Il resoconto della prima parte dell'interrogatorio di Spatuzza che chiama in causa Berlusconi e Dell'Utri come mandanti delle stragi del 93

12/04/2009

Superate le "eccezioni"manifestamente infondate,che miravano

ad ostruirne l'esame Gaspare Spatuzza esordisce così: "innanzi tutto buongiorno" e alla domanda del presidente se intende avvalersi della facoltà di non rispondere,dice con voce decisa:"Intendo rispondere".

Esplicate le formalità,di rito, inizia l'interrogatorio Spatuzza precisa subito che "cosa Nostra "è una organizzazione terroristica mafiosa ed inizia il racconto della sua carriera di"mafioso"e dei reati,commessi, dei quali è condannato soffermandosi sulle stragi:"Luglio 93 mi fu dato da Giuseppe Graviano l'incarico di compiere l'attentato di via Fauno ,l'anomalia è che la sera prima mi furono consegnate,da Cannella ma provenivano da Giuseppe Graviano, 5 lettere da spedire,io detti un occhiata,per vedere a chi erano indirizzate e vidi che,alcune, erano indirizzate a testate giornalistiche.....altre non ricordo bene."successivamente ,io penso fine 94,avviene un incontro con Giuseppe Graviano e Cosimo lo Nigro,a Campofelice di Roccella".Poi si corregge riportandolo alla fine del 93 in quanto il Graviano fu arrestato a gennaio 94,"In questo incontro il Graviano mi disse che dovevamo fare un attentato per uccidere parecchi carabinieri"ma io gli feci notare che:ci stavamo portando dei morti che non ci appartenevano" Perchè ci sono dei morti che vi appartegono? :"Si ,devo dire che quando ci fu la strage di Capaci e via D'Amelio vigliaccamente esultammo.....quelle sono stragi che ci appartenevano ..Roma, Firenze...no"

Graviano mi spiegò che ci dovevamo portare dietro questi morti perchè così: "chi si deve muovere si muoverà"Qui spiega i suoi rapporti con la famiglia Graviano ...........

PM:E Graviano non le disse chi era questa persona che si doveva dare una smossa?" "No, in quella seduta non me lo disse"risponde Graviano.......che continua:"Cominciammo a preparare l'attentato in una prima fase a Palermo,quando mi giunge la richiesta,dal Graviano, di potenziare al massimo

la bomba e quindi usiamo una tecnica mai usata prima in quanto

oltre all'esplosivo mettiamo una cinquantina di chili di tondino di ferro tagliato a 1 o 2 cm per fare più danno possibile."

Nella seconda fase quando eravamo già a Roma mi vennero date le coordinate per incontrare lo stesso Graviano in un bar di via Veneto il bar "Doney" :"Vidi subito che era esultante,il Graviano,come se avesse vinto al lotto.: " Mi fece il nome di Berlusconi,quello di canale 5 chiesi, e mi disse,si, che grazie a lui e al compaesano nostro,Dell'Utri, ci eravamo messi il paese tra le mani. Graviano mi disse che avevamo ottenuto tutto quello e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro 'crasti' socialisti che avevano preso i voti dell'88 e '89 e poi ci avevano fatto la guerra"........."

"Nell'87 Giuseppe Graviano mi aveva detto che dovevamo sostenere i candidati socialisti alle elezioni. All'epoca il capolista era Claudio Martelli,poi c'era Fiorino,gli altri due non mi ricordo. A Brancaccio facemmo di tutto per farli eleggere e i risultati si videro: facemmo bingo" dice Spatuzza"Furono eletti tutti i quattro"

L'attentato all'olimpico,poi,che avevamo scelto come obiettivo,fallì:

"Era già tutto pronto per l'attentato, allo stadio, per uccidere i carabinieri , ma all'ultimo minuto quando Benigno premette il telecomando, fortunatamente, grazie a Dio, il telecomando non funzionò"

Quella,dice Spatuzza fu l'ultima volta che si incontrò con Giuseppe Graviano che poi fu arrestato,si rividero poi nel carcere di Tolmezzo (Udine). Lo ha detto Spatuzza: "Ho avuto contatti con Giuseppe e Filippo Graviano nel carcere di Tolmezzo dove i due erano detenuti"

Racconta poi del suo percorso di pentimento....anzi lui la chiama "dissociazione" da "cosa nostra" :"Il mio pentimento è la conclusione di un bellissimo percorso spirituale cominciato grazie al cappellano del carcere di Ascoli Piceno. Mi sono trovato ad un bivio: scegliere Dio o Cosa nostra"e aggiunge: "Se io ho messo la mia vita nelle mani

del male, perchè non la devo perdere per il bene? Chiedo perdono per il male fatto"

Nel percorso del pentimento dice di essersi dovuto confrontare anche con la paura di parlare di certi personaggi: "I timori di parlare del presidente del Consiglio Berlusconi erano e sono tanti"

Però aggiunge:"La mia missione è restituire verità alla storia e non mi fermerò di fronte a niente. E' una mia missione per dare onore a tutti quei morti, a tutta quella tragedia. E' mio dovere"

Il processo poi viene sospeso per una pausa..pranzo

In questa prima parte Spatuzza conferma quanto aveva dichiarato fin qui .....interesanti certi chiarimenti,certi ammiccamenti,certe pause... segnali forse non colti appieno da i non siciliani e da chi non respira questa aria intrisa di mafiosità...comunque aspettiamo di sentire la seconda parte.aloi calabrese

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